"Le mura di Montagnana sono in sofferenza"

Leone Parolo

E' impossibile parlare dei problemi delle mura di Montagnana senza citare la definizione che ebbe a darne uno dei maggiori critici d'arte del secolo scorso, Bernard Berenson, il quale le qualificò come una delle vere glorie d'Italia.

Il lusinghiero giudizio non ha però fruttato finora gran che allo spettacolare complesso monumentale che, logorato dal trascorrere dei secoli e trascurato dagli uomini, va inesorabilmente verso uno stato di degrado sempre più accentuato.

Una vera gloria d'Italia dovrebbe essere trattata come una vera ricchezza della Nazione. Invece i segni della sofferenza, a chi esamina da vicino questo mirabile esempio di architettura militare medioevale, appaiono ovunque: merli smozzicati e pencolanti, pareti corrose, arcate sbrecciate dai grossi autoveicoli transitanti sotto le porte dei castelli, camminamenti diruti, fenditure, spalti solcati e scoscesi dal traffico abusivo.

Nonostante sia ancora vivo in molti montagnanesi un sentimento di gelosa affezione per le mura, negli ultimi lustri queste sono finite per diventare solo un valore aggiunto per la speculazione edilizia. Ignorate o sottovalutate risultano le esigenze di conservazione del prezioso complesso. Monumenti che ne erano corollario come le antiche carceri e il vallo medievale del Fiumicello sono stati cancellati o alterati; l'aspetto paesaggistico e il verde corrono rischi continui.

E le mura, intanto, attendono che le superiori Autorità nazionali si ricordino concretamente che esse sono una delle vere glorie d'Italia.
Usque tandem?